Monza e Brianza: allocuzione del Questore, dott. Salvatore BARILARO, per il 173° anniversario della Fondazione della Polizia di Stato.
Signor Presidente del Consiglio Regionale, signor Prefetto, signor Vice Presidente della Provincia, Monsignor Mosconi, signori Sindaci, signori Consiglieri Regionali, autorità civili, militari e religiose, rappresentanti degli Ordini Professionali e delle Associazioni, graditi ospiti, carissimi ragazzi, a voi un sentito ringraziamento per la partecipazione a questa cerimonia.
E sentimenti di gratitudine, altresì, vorrei esprimere al Consiglio di Gestione del Consorzio Villa Reale e Parco di Monza ed al suo direttore generale per averci oggi ospitato in queste magnifiche sale.
Inoltre, ringrazio sentitamente l’organizzazione di volontariato “Gruppo Solidarietà Africa” che realizza progetti di cooperazione con le realtà sanitarie dell’Africa subsahariana, per averci consentito di esporre le loro opere grafiche dedicate alla figura di Luca Attanasio, ambasciatore nella repubblica democratica del Congo ucciso il 22 febbraio 2021, insieme a Vittorio Iacovacci militare dell’Arma dei Carabinieri addetto alla sua protezione.
Ricordare la figura di Luca Attanasio, brianzolo di origine, e di Vittorio Iacovacci ci consente di ergere ad esempio per le nuove generazioni due figure di professionisti che hanno perso la vita nel compimento dei loro doveri al servizio delle comunità.
Quest’anno celebriamo il 173° anniversario della nostra fondazione, un lungo cammino nel tempo di un Istituzione che quotidianamente ha dimostrato di sapersi rinnovare adattandosi ai mutamenti del contesto sociale.
Oggi più che mai la Polizia di Stato si pone come autentico e solido presidio di sicurezza, necessario per rendere concreto il libero esercizio dei diritti garantiti dalla Costituzione e assicurare le migliori condizioni di vivibilità, interfacciandosi quotidianamente con i bisogni della gente.
Una risposta efficace alla domanda di sicurezza , infatti, non può prescindere dal confronto, dal rapporto fiduciario, che è necessario instaurare con i cittadini per intercettarne le aspettative e anche i motivi di preoccupazione.
In questo senso, anche quanto accade negli ultimi anni ci ha insegnato in maniera chiara come uno dei nostri compiti debba essere anche quello di comprendere e gestire i momenti di inquietudine di volta in volta generati da perduranti periodi di criticità generale.
“Esserci sempre”, il claim scelto in questi anni per celebrare la festa della Polizia, esprime compiutamente lo spirito della nostra “missione”: al servizio dei cittadini per produrre sicurezza che è l’espressione massima della libertà di ogni collettività.
“Esserci sempre”, nella sua semplicità, restituisce, nello stesso tempo , il senso dinamico dell’azione e la dimensione morale ed etica dell’impegno che ci assumiamo. Garantire la sicurezza della collettività e la pacifica convivenza civile, arginando i fenomeni di criminalità ed illegalità che incidono sulla percezione di sicurezza e interferiscono sulla crescita culturale, economica, sociale del territorio e delle nuove generazioni, ostacolandola o comunque rallentandola. Un’azione composita che si arricchisce di compiti nuovi e impegnativi in un contesto sociale sempre più complesso.
Una prima induttiva considerazione si impone: ad anni di sofferenza e di paura che hanno condotto il mondo ad avere contezza del senso della fine e dell’isolamento, si sono succeduti attimi di euforia caratterizzati da una voglia di rinascita alla ricerca del tempo perduto e di valori comuni e condivisi, che hanno, però, ben presto lasciato spazio, in ragione degli scenari internazionali sempre più inquietanti con due guerre fratricide in corso e l’economia internazionale a tinte fosche, ad un senso di disorientamento, che si è trasformato in disagio collettivo che si traduce bene nel cosidetto “male di vivere” montaliano.
Oggi percepiamo dal nostro osservatorio privilegiato una nuova e diversa forma di pandemia che definirei la “pandemia del disagio” dove il sentimento prevalente è la paura, in primo luogo dell’altro da sé, motrice di aggressività e terreno fertile per atti di illegalità. È con questi scenari sociali, che ben conosciamo e non sottovalutiamo, che ogni giorno ci dobbiamo confrontare nel nostro lavoro al servizio dei cittadini attraverso un processo sistematico per analizzare l'ambiente interno ed esterno al fine di formulare strategie efficaci per identificare opportunità, minacce, punti di forza e debolezze, per decisioni informate e strategiche.
Le prime vittime – le più vulnerabili – di tale condizione sono purtroppo i nostri giovani, sempre più spesso coinvolti in episodi gravi anche nelle nostre Città.
La violenza perpetrata dagli adolescenti – spesso minorenni ed in gruppi più o meno organizzati – appare un fenomeno sempre più rilevante sia sul piano giudiziario sia sul piano sociologico, stante l’incremento di casi che vedono elementi anche giovanissimi, perlopiù maschi e appartanenti alla cosiddetta generazione zeta, autori di crimini brutali e crudeli con un uso della violenza che non ha un suo fine, ma diventa strumento al servizio della videocamera dello smartphone, per realizzare video e stories da immettere sui social, quasi a colmare un vuoto interiore, per sentirsi vivi.
Un recente studio dell’istituto di ricerca “Transcrime” sulla traiettoria della devianza giovanile ha messo in luce come negli ultimi cinque anni vi sia stato un aumento di oltrre il 160% di soggetti fino a tredici anni di età coinvolti in gravi fatti di sangue (omicidi, tentati omicidi, lesioni dolose violenze sessuali e rapine).
Dall’esame del campione si è potuto dedurre come si sia abbassata l’età media di commissione del primo reato e come i ragazzi italiani e quelli stranieri nati all’estero mostrino una maggiore propensione a compiere reati violenti rispetto agli stranieri di seconda generazione, più spesso responsabili di crimini di altra natura.
Si è drammaticamente visto come esistano fra costoro disordini psichici o psicologici, problemi fisici ed un aumento dei casi di disturbi legati all’emotività, al ritardo cognitivo, allo stress post traumatico ed all’apprendimento ovvero alla difficoltà di relazionarsi con i pari. Quale concausa si è rilevato l’aumento esponenziale dei casi di dipendenza ed uso regolare di alcol e stupefacenti. Infine, per poco meno della metà del campione esaminato, sono emersi rapporti conflittuali in ambito familiare con aumento dei casi di violenza domestica.
Ed a ciò corrispondono delle vere e proprie sfide nelle attività di contrasto quali la non imputabilità penale dei minorenni infra quattordicenni, pur in presenza di una loro precoce fisicità e capacità lesiva, ma in assenza di strumenti giuridici efficaci.
Ecco perché i nostri sforzi in favore dei giovani sono aumentati, con la finalità di raggiungerne il maggior numero possile con le iniziative di prossimità, di scolarizzazione digitale e di confronto costante.
D’altro lato, grazie ai recenti strumenti giuridici messi a disposizione del Questore dal legislatore, è stato dato impulso all’azione coercitiva – preventiva con l’adozione di ben 37 provvedimenti (D.A.Spo., avvisi orali, D.Ac.Ur. ed ammonimenti) nel 2024 e 12 nei primi due mesi del 2025 a carico di minorenni.
Narrerò, quindi, brevemente le attività svolte che potrete trovare in forma integrale nella brochure a disposizione.
Con soddisfazione e, consentitemi con un pizzico di orgoglio, affermo che anche quest’anno la Polizia di Stato dela Provincia ha fatto tanto, impegnandosi al massimo delle proprie possibilità grazie a colleghe e colleghi della Questura e delle Specialità di eccellente livello professionale, dotati di grandi qualità morali e tanta passione per il proprio lavoro, che ringrazio sentitamente. I risultati della quotidiana attività di garanzia dell’ordine e della sicurezza pubblica sono comunicati agli organi di stampa, che ringrazio per la collaborazione.
Con il coordinamento del Prefetto, S.E. Patrizia PALMISANI - che ringrazio per la sua illuminata guida -, il lavoro di rete e la sinergia tra i colleghi delle altre forze dell’ordine e con le amministrazioni comunali è una solida base di partenza.
In questo contesto voglio sottolineare il lavoro importante svolto in quest’anno dalla Polizia Stradale considerata la nota criticità dei collegamenti nella nostra Provincia.
Anche quest’anno l’attività di prevenzione e controllo del territorio svolta in maniera capillare e continua dai colleghi dell’UPGSP ha consentito di mantenere il massimo presidio possibile del territorio assicurando alla giustizia gli autori di reati molto spesso colti sul fatto, oltre che di effettuare delicatissimi interventi di soccorso pubblico che in alcune occasioni hanno permesso, grazie al coraggio e alla professionalità degli operatori, di salvare tante vite umane.
Voglio sottolineare in quest’anno i numerosi intervernti anche in flagranza di reato operati dai poliziotti delle Volanti nel delicato ambito della violenza domestica che richiede una particolare attenzione e conoscenza della materia.
In sinergia con il Reparto Prevenzione Crimine e con il supporto delle Polizie Locali sono stati pianificati dal nostro Ufficio di Gabinetto ed eseguiti numerosi servizi straordinari di controllo del territorio dedicati alle aree più sensibili del centro urbano con un’attenta attività di analisi dei dati a disposizione, compresa la geolocalizzazione dei reati predatori, con l’obiettivo di intervenire nel momento più efficace per contrastare i fenomeni di microcriminalità.
Encomiabile, ancora, il lavoro della Polizia Ferroviaria, soprattutto a seguito della rinnovata pianificazione dei servizi nell’area delle Stazioni Ferroviarie più importanti con l’ausilio delle preziose risorse dell’Esercito Italiano coinvolto nell’operazione “strade sicure”, che ha inciso efficacemente sulle trasferte dei rapinatori e spacciatori proveninti da fuori città e spesso da fuori provincia.
Particolarmente incisiva sul territorio della Provincia è stata l’attività della Divisione Anticrimine, braccio operativo del Questore, il cui importante compito è quello di monitorare i soggetti considerati socialmente pericolosi, che ha aumentato esponenzialmente la produttività dei provvedimenti di competenza del Questore, sia sotto il profilo della sicurezza urbana sia nel delicato settore della violenza domestica.
La sistematica applicazione della misura dell’ammonimento del Questore per i casi di violenza domestica ed atti persecutori e della sorveglianza speciale come forma di aggravamento, rendono irrinunciabilmente efficace il momento della prevenzione in questo delicato ambito; nell’ottica di preservare la centralità della donna vittima di violenza, creandole intorno una rete di protezione, anche in questa provincia sempre più soggetti ammoniti sono invitati a seguire un percorso di recupero trattamentale presso il CIPM, efficace sistema di prevenzione per monitorare il maltrattante anche al fine di poter mettere in campo tutte le possibili iniziative per incidere e scongiurare il rischio di recidiva ed evitare quella escalation di aggressività che troppo spesso conduce dai maltrattamenti al femminicidio.
Non mi stancherò mai di ripeterlo: per sconfiggere questi odiosi reati, retaggio di una società tribale, vogliamo arrivare prima, prima del primo schiaffo, prima di subito, con l’obiettivo di stroncare sul nascere la deprecabile carriera di questi maltrattanti in erba e abbiamo anche l’ambiziosa pretesa di recuperarli, facendogli comprendere il disvalore sociale e penale della loro condotta.
Molto importante è stato l’impegno della Divisione Anticrimine e dell’Ufficio Relazione Esterne della Questura nella mirata azione di comunicazione e prevenzione della devianza minorile, si diceva.
Sono attentamente monitorati, infatti, i fenomeni connessi al disagio giovanile, come la diffusione di condotte antisociali, spesso penalmente rilevanti, poste in essere da minori, la crescente violenza verbale e fisica e, in alcuni casi, forme di bullismo.
Anche questa situazione va contrastata facendo “rete” in primo luogo con il mondo della scuola alla quale offriamo la più ampia forma di collaborazione.
Tutte le iniziative adottate e i numerosi incontri negli istituti primari e secondari sono la dimostrazione concreta dell’impegno della Polizia di Stato di Monza verso i giovani.
Anche il lavoro svolto dalla Divisione Polizia Amministrativa e Sociale ha contribuito alla serenità degli abitanti di questa Provincia, mi riferisco in particolare ai giovani, implementando il numero di controlli ad esercizi pubblici e i provvedimenti di chiusura locali a tutela dell’ordine e sicurezza pubblica (art.100 TULPS), che si sono resi necessari per gravi reati commessi all’interno, compresa la somministrazione di alcolici ai minori.
Nell’anno appena trascorso è stata intensificata l’attività dell’Ufficio passaporti che ha fronteggiato l’impegno con aperture straordinarie per assicurare una celere risposta ai cittadini; proprio per far fronte a questi numeri in aumento e fornire la massima soddisfazione agli utenti, è stata istituita in tutte le Questure d’Italia sul portale “agenda on line passaporto” la cosidetta “agenda prioritaria” per i casi di emergenze improvvise, circostanza che, unita all’attivazione di recente del progetto “Polis”, potrebbe nel breve periodo normalizzare i tempi di rilascio del titolo. Sono stati circa 45000 i passaporti rilasciati nel 2024.
Anche il delicato settore dell’Ufficio Immigrazione in quest’anno ha avuto carichi di lavoro importanti nella nostra Provincia, che ha una popolazione residente di immigrati di circa 81000 unità.
Dall’analisi dei dati è emerso un aumento esponenziale dell’attività finalizzata alla gestione del flusso dell’immigrazione “regolare”. Voglio evidenziare il notevole impegno dei nostri operatori di polizia nella gestione ed accoglienza dei “richiedenti la protezione internazionale”.
Di pari passo si è sviluppata ed intensificata l’attività di contrasto all’immigrazione irregolare con il 30% in più di provvedimenti di espulsione e il 50% in più degli ordini del Questore a lasciare il territorio nazionale che si stanno ulteriormente incrementando nei primi tre mesi di quest’anno con l’obiettivo di incidere efficacemente sulla piaga sociale dell’immigrazione clandestina.
Quando non riusciamo a prevenire il verificarsi di fatti di reato, la nostra strategia è puntare su una azione repressiva tempestiva ed efficace per dare una risposta immediata alla collettività, e possiamo dire che anche nel corso di quest’anno questo obiettivo è stato ampiamente raggiunto dagli uomini della Squadra Mobile. Con il coordinamento della Procura della Repubblica di Monza, saluto e ringrazio il Procuratore Capo Claudio Gittardi, vi è stata un’incisiva attività di contrasto al fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti, con ingenti quantitativi in sequestro, ed è sistematica la trattazione dei casi di “codice rosso” con la celerità e la qualità delle investigazioni che tali casi impongono.
Infine, ma non per ultima, voglio ricordare l’opera infaticabie del personale della DIGOS, che ha consentito di svolgere in serenità un numero impressionante di pubbliche manifestazioni grazie alle informazioni ed ai contatti con i promotori.
Tutti hanno potuto dire la loro nelle piazze, nei luoghi d’incontro, anche in presenza di toni della dialettica accesi.
Quanto alla attuale condizione della sicurezza nella nostra provincia, rispetto all’anno precedente, si assiste ad un sostanziale andamento stabile delle varie tipologie di reati che testimonia la particolare attenzione che abbiamo riservato alle istanze dei cittadini.
La nostra attenzione rimane focalizzata sull’odioso reato delle truffe agli anziani che sul nostro territorio è stabile rispetto all’anno precedente; nella consapevolezza che in questa provincia gli appartenenti alla terza età sono in numero superiore alla media nazionale, in sinergia con le altre Forze dell’Ordine, le Polizie Locali e le associazioni di settore, proseguono gli incontri con gli anziani, ai quali vengono elargite le nostre “pillole” di sicurezza per dar loro gli strumenti necessari per evitare di incappare nei truffatori, spregiudicati delinquenti abili a carpire la loro fiducia, considerata la forte ripercussione sul piano emotivo e psicologico di queste atroci violazioni alla loro sfera privata. Tale odioso reato è stato contrastato anche sotto il profilo della repressione, con arresti in flagranza di reato dei truffatori, grazie alla pronta collaborazione dei cittadini che si sono messi subito in contatto con i nostri uffici.
Nel solco della nostra parola d’ordine… che è PREVENZIONE, posso affermare che la Polizia di Stato anche quest’anno ha risposto alla domanda di sicurezza dei cittadini della provincia con efficacia e tempestività.
L’impegno a mettere al centro del nostro servizio il cittadino con i suoi bisogni e a tutelare le fasce deboli, proseguirà nella consapevolezza dell’importanza della nostra missione: garantire a tutti sicurezza.
La nostra presenza costante sul territorio, nelle scuole, nei centri per anziani e più in generale, in ogni evento in cui si celebri la legalità, vuole rafforzare il rapporto con i cittadini, e li vuole rassicurare sul nostro costante impegno finalizzato a instaurare un rapporto di collaborazione e di sostegno che li possa rendere protagonisti della sicurezza urbana.
Don Luigi Ciotti, scuotendo le nostre coscienze, in un recente incontro in provincia ha detto: “…la legalità mette radici solo in terre fertili di responsabilità” affermando con forza che “…è il NOI che vince”.
A questa responsabilità collettiva mi appello per chiedere di collaborare con noi, segnalandoci tempestivamente ogni situazione sensibile ai fini della sicurezza di ognuno: siamo pronti ad ascoltarvi, faremo la nostra parte, ma senza la vostra collaborazione attiva il nostro compito diventa più difficile.
In una società responsabile non ci si può voltare dall’altra parte e rimanere indifferenti di fronte a qualunque forma di illegalità; ritenere che le urla di aiuto della vicina, vittima di violenza domestica, siano “affari di famiglia” o solo un problema delle forze dell’ordine, è da irresponsabili; ritengo che ciascuno di noi abbia il dovere civico di rendersi parte attiva e segnalare agli organi competenti tutte le situazioni anomale che si trova ad intercettare. In un momento storico di grande incertezza e disagio sociale è importante che i cittadini siano coinvolti con consapevolezza e responsabilità, perché sono i cittadini che fanno le città e non viceversa.
Puntiamo su valori solidi per ristabilire le regole e per evitare che l’incertezza e il malaffare prolifichino generando caos e confusione, deve essere l’intelligenza dei cittadini onesti a prevalere: un’intelligenza allenata attraverso il confronto e la partecipazione attiva a tutti i momenti della vita pubblica.
Ricordiamoci che siamo responsabili dei nostri giovani e della società che consegneremo alle generazioni future.
Un ringraziamento sentito voglio rivolgere ai rappresentanti di Enti ed associazioni (del Comune di Monza in particolare) aderenti alla rete “Artemide”, che insieme a noi hanno fornito un servizio qualificato e prezioso nei progetti di collaborazione verso le fasce deboli e le vittime di reati di genere.
Unisco i miei sentimenti di gratitudine all’apprezzamento generale anche per l’Associazione “vittime del dovere”, che ci ha reso onore con la sua presenza ed a quelle realtà del territorio, quali l’Associazione “CANCRO PRIMO AIUTO”, i ragazzi di “PIZZAUT” di Nico ACAMPORA e l’Associazione “FACCIAVISTA” di Matteo PEREGO, ma anche alle Associazioni “Libera” ed “Agende Rosse” perché costituiscono un costante esempio di dedizione all’altro.
Con rinnovato entusiasmo ringrazio per la sua presenza l’atleta olimpico delle Fiamme Oro Andrea LIVERANI il quale, con i suoi successi costituisce grande stimolo per giovani e meno giovani a realizzarsi, pur tra mille difficoltà, nello sport.
Infine, voglio ringraziare Sorella Patrizia, responsabile pedagogica della struttura di accoglienza “Mamma Rita”, comunità educativa che tutti conosciamo, per aver condiviso il desiderio dei poliziotti e delle poliziotte della Città, di celebrare la nostra Festa in maniera diversa…
Abbiamo sacrificato il consueto rinfresco di fine cerimonia per una “spesa sociale” con la quale il nostro personale preparerà e servirà un pranzo per gli ospiti della struttura, anche allo scopo di far trascorrere una giornata di “comnità” e di servizio.
Nell’approssimarmi alla conclusione dell’intervento desidero rivolgere un deferente ossequio ai caduti della Polizia di Stato, faro perenne che illumina le nostre strade.
Ai Funzionari ed al personale in quiescenza, oggi qui presenti, il ringraziamento per quanto fatto e l’invito a fornirci sempre stimoli ed incitamento costante.
Alle nostre “giubbe blu” per sempre dell’Associazione Nazionale della Polizia di Stato, il mio personale ringraziamento per quello che rappresentano e per ciò che ancora oggi svolgono accanto a noi.
Mi sia consentito esprimere con caloroso affetto i consueti ringraziamenti al Colonnello Rosario DI GANGI, Comandante Provinciale dell’Arma dei Carabinieri ed al Colonnello Gerardo MARINELLI, Comandante Provinciale della Guardia di Finanza, straordinari compagni di viaggio ed amici, per il sostegno che mi hanno sempre dato nelle delicate funzioni di Alta Autorità.
Un caro saluto al Comandante Provinciale del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, Ingegnere Vito CRISTINO, anche lui amico e componente di diritto della squadra Stato di questa Provincia, e per il suo tramite a tutti i Vigili del Fuoco della Provincia ed un ringraziamento anche ai vertici della Casa Circondariale e della Polizia Penitenziaria, ai Comandanti delle Polizie Locali intervenuti, agli Ufficiali dell’Esercito Italiano, ed ai militari che si alternano, qui impegnati nell’operazione “strade sicure”.
Agli amici della stampa che svolgono la delicata funzione di informare l’opinione pubblica, valorizzando il nostro operato e fornendoci qualificati punti di osservazione dei fenomeni, va il mio ringraziamento per l’opera fornita ed il mio invito ad essere testimoni etici delle realtà territoriali.
Ed infine alle nostre famiglie, grazie di esserci accanto, di sopportare le privazioni che questo meraviglioso lavoro sovente impone, di supportarci ed infonderci fiducia.
Viva la Polizia di Stato!
Viva la Provincia di Monza e della Brianza!
Ph credit Polizia di stato di Monza e Brianza
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